tecnica mista, tecnica del mosaico con materiali di riciclo...
Novembre 2023
Carla Bertoli, con la sua raffinata e originale interpretazione della Pop Art, ci trasporta in un mondo di nostalgia e reverenza per i personaggi che hanno plasmato l'immaginario collettivo del passato.
L’artista rielabora icone della cultura pop, dai volti di celebrità ai personaggi indimenticabili dei cartoni animati degli anni Ottanta.
Ogni dettaglio evoca una potente sensazione di familiarità, di ricordi, di vissuto, di emozioni.
Ma ciò che distingue Bertoli è la sua capacità di andare oltre la mera riproduzione visiva, trasmettendo l'essenza e tutto il bagaglio di significati veicolati dal soggetto.
Attraverso le opere di Bertoli, si crea un ponte tra epoche diverse, in cui i protagonisti di ieri prendono vita in modo nuovo e vivido, evocando un senso di continuità nel tempo.
Questi volti familiari diventano veicoli di connessione tra generazioni, testimoni di un'era in cui il mondo era un luogo di unione e di avventura, senza barriere e senza divisioni.
I cartoni animati degli anni Ottanta, infatti, con i loro eroi che difendevano il mondo dagli alieni, ritornano in modo vivido nelle opere di Bertoli e ci ricordano che l’umanità può agire all’unisono, senza badare a divisioni e distinzioni dovute a etnia e differenze culturali.
Questi personaggi, che una volta erano fonte di ispirazione e speranza per un'intera generazione, vengono trasformati in icone di forza e resilienza da opporre alla deriva del mondo moderno. I personaggi dei cartoni animati rappresentavano un mondo in cui l'unità prevaleva sulle differenze, in cui l'umanità era la forza che trionfava sulle avversità.
Cremona 19 novembre 2023
Dott. Pasquale Di Matteo
Critico Internazionale, Scrittore
Giugno 2021
Ho conosciuto l'arte di Carla Bertoli attraverso Facebook, non scrivo
per esprimere un giudizio ma per commenta una frase di P. Di Matteo,
"I suoi temi sono legati a doppio filo alla cultura popolare, ma la poetica della Bertoli
è elevata dal suo piglio da filosofa, grazie a cui esplicita sui supporti
tematiche riconducibili alle difficoltà del vivere." Trovare una artista che sappia interpretare
questi concetti con l'arte oggi è raro, la cultura popolare, l'angoscia del vivere.
L'aggancio a un concetto espresso da M. Heiddeger, secondo il quale una vita piena di significato
è possibile solo con il superamento della banalità, è pienamente interiorizzato da questa pittrice
che ha il coraggio spingersi oltre e prendere in considerazione la tematica dell'ambiente.
Di Matteo riconosce in lei il complemento di essere artista pienamente calata nell'attuale,
l'arte supera la dimensione del tempo nella sua attribuzione fisica e filosofica per concettualizzarsi
nella dimensione del presente dipinto sulla tela senza la pretesa di detenerlo, ma restituendogli
la dimensione del presente nella sua forme di apparire, tra cromatismi originali e personali intuizioni di cui l'arte si nutre.
Carla io non posso aggiungere nulla a coloro che ti hanno intervistato, sono bravi e hanno evitato
qualsiasi protagonismo lasciandoti i giusti spazi Dico solo che la tua arte è cammino lungo
i magici sentieri della conoscenza, ti fermi a rimirare un fiore e ti accorgi che quel fiore
l'avevi già pensato, ti chiedi dove, in città soffocato dai rifiuti. Allora l'hai reso visibile
e l'hai trasformato in un volto di donna, un volto che soffre, un volto reciso come il fiore,
ne hai carpito i segreti e in silenzio ti sei accomunata. Il silenzio degli artisti non ha parole,
ha gesti di compietas, non chiede, dà.
Voglia la tua arte nutrirsi di silenzio, un silenzio che grida all'umanità che
quel cammino è ancora lungo ma che l'artista è già pronto a percorrerlo.
Carla Bertoli Arte e autorappresentazione
Quando è difficile de-lineare le capacità di auto rappresentazione di una artista come Carla Bertoli?
Certamente è impegnativo. Quando sembra che il tentativo sia andato a buon fine ti sfugge e riappare trasformata.
Forse è questo il concetto che definisce la pittura di Carla, valente artista.
Si ispira alla pop art ma la reinterpreta e non è una interpretazione banale.
Autorappresentarsi significa mettere in gioco il proprio essere, trasferire significati alla tela
con il rischio di non essere capiti. Forse è questo il dramma dell’artista, agire per rompere un silenzio
e gridare al mondo la propria essenza. Tragedia? Forse no! Ma invocazione all’essere.
Carla prima di tutto di si rivolge a se stessa, unica via di comunicazione per essere credibile.
Allora le sue opere trasudano di autentici interrogativi esistenziali, segreti se volete, ma palesati dalla sua arte.
La visione di un mondo credibile e sostenibile, il recupero della materia come via d’uscita
al rifiuto di vivere con autenticità, i cromatismi ben evidenti per non essere venati dal silenzio.
E tutto scorre fluido, tutto si concatena per offrire punti di riflessione e prospettive nuove.
Non servono molte parole per renderle giustizia, seve soffermarsi davanti all’opera, dialogare e poi
un poco stravolti sorriderle e dirle “Stavolta l’hai combinata grossa, mi hai indotto a pensare.”
In un mondo che ha smesso di pensare affidiamoci alla magia della sua arte.
Un critico che non critica, Pier Antonio Trattenero.
Critico d'arte Pier Antonio Trattenero. Giugno 2021
Maggio 2021
Carla Bertoli è un'osservatrice analitica del suo tempo, capace di cogliere
l'essenza delle cose, sviscerando sui supporti sensazioni, emozioni e sentimenti scaturiti dalle sue analisi.
Carla Bertoli è un’artista che strizza l’occhio alla Pop Art con una visione personale del colore e della composizione.
I suoi temi sono legati a un doppio filo alla cultura popolare, ma la poetica
della Bertoli è elevata dal suo piglio da filosofa.
Le donne ricorrono spesso nelle figurazioni di Carla Bertoli, ora persone comuni,
altre volte personaggi famosi, ma l’artista ha la capacità di cogliere in espressioni
che parlano da sé e sanno raccontare la loro anima.
Un'artista la cui peculiare vivacità cromatica racconta il nostro tempo con particolare
attenzione all'emancipazione femminile, ai disagi dei più deboli e alle esigenze dell'età evolutiva.
La sua Pop art è uno schiaffo che suona la carica, che sveglia chi dorme o è silente come mille parole non saprebbero fare.
Carla Bertoli è particolarmente attenta all’ambiente, tanto che le sue opere
sono realizzate con materiali di recupero che l’artista compone e dipinge come un puzzle,
usando il suo singolare approccio alla tecnica del mosaico.
Carla Bertoli è un’artista che sa raccontare il proprio tempo come pochi ed è una valida espressione dell’Arte Contemporanea.
Carla Bertoli è inserita nel primo volume de I VERI ARTISTI CONTEMPORANEI, a cura di Pasquale Di Matteo. Maggio 2021
Pasquale Di Matteo
Marzo 2021
La comparsa della bottega artigiana, cui è seguita la bottega artistica
(quella dove hanno studiato Giotto, Leonardo, Raffaello etc.) ha rappresentato
un vero cambio di paradigma nella nostra curva antropologica:
il primato dell’ingegno e della creatività sulla materia prima.
Carla Bertoli segue il percorso e si libera della creatività che è in lei rilasciandola
negli intensi poliformismi e policromie delle sue opere. Quella medesima sintassi cui
Carla approda partendo dalla materia nei suoi stati più elementari:
pigmenti, forme e superfici da manomettere come le unità semantiche minime di un testo.
Il risultato dell’intenzionalità è uno sguardo stereometrico che utilizza la divergenza
per conferire evidenza alle cifre artistiche individuali, di grande spessore.
Carla Bertoli lavora con la materia prima e con la creatività;
con differenti modi ma un unico punto d’incontro.
Anna Maria Stefanini
Ottobre 2019
L’arte di Carla Bertoli è una continua ricerca stilistica, in cui la pittura
incontra il mosaico e dove la bidimensionalità si carica di applicazioni
materiche, per lo più pezzi di oggetti di recupero, fino a scoprire nuove
geometrie e diverse dimensioni.
Tecnica mista che fonde ricerca, cultura, pittura e un taglio moderno del
mosaico, Carla Bertoli converte l’uso dei materiali di recupero in forma
artistica, utilizza elementi riciclati con la tecnica del mosaico e li
trasforma in pezzi pittorici e volumetrici che compongono
le parti del supporto in 3D.
Carla Bertoli esprime molto di sé attraverso tutti i suoi lavori e, con la
Pop Art, l’artista sperimenta un’attenzione particolare per il campo visivo,
alla ricerca di espressioni nascoste, di segreti mai raccontati, di storie
che meriterebbero maggior sorte e che, invece, per colpa della limitata
capacità di ascolto del senso visivo, troppo spesso restano sopiti, nella
preoccupante indifferenza che è protagonista del nostro tempo.
La Bertoli, attraverso questa sua espressione artistica, alimenta il
desiderio di scoprire, quella curiosità alla base di ogni invenzione.
E l’oggetto della sperimentazione dell’artista lombarda è senza dubbio l’essere
umano, con le sue mille sfaccettature; infatti, le inquadrature suggestive
che caratterizzano buona parte dei ritratti Pop Art della Bertoli sono l’emblema
di questa sua ricerca, in cui ella non risulta essere una semplice pittrice,
ma una detective dell’anima.
Occhi che raccontano, espres-sioni a cui mancano soltanto punti esclamativi,
non sono altro che il retaggio di un percorso comunicativo cui la Bertoli
sembra ambire, non tanto per padroneggiare uno stile ricercato, bensì per
spiegare al mondo che l’uomo è un animale sociale e che ha necessariamente
bisogno dei suoi simili per non essere inutile.
Carla Bertoli ci invita, quindi, a una maggior attenzione per gli altri, per
chi ci sta intorno, suggerendoci di non fermarsi a un’occhiata fugace,
perché il senso della vista non è in grado di elaborare nulla che possa
essere capace di andare oltre, oltrepassando lo strato apicale dell’immagine.
Con l’opera CIAO MONDO, del 2014, Carla Bertoli rafforza il suo desiderio di
sfondare la superficialità dell’immagine, per raggiungere lo spessore e la
profondità delle persone.
In questo suo omaggio a Mina, l’artista focalizza l’attenzione su una star
che, all’apice del successo, ha deciso di allontanarsi dalla televisione, da
quel mondo dell’immagine verso cui correvano tutti gli altri.
Tale decisione non ha certamente scalfito né la popolarità della grande
cantante, tanto meno ne ha limitato i successi; al contrario, intorno al suo
personaggio si è intessuto un velo di mistero che, se da un lato ha avuto la
funzione di mantenere un contatto con i fans, dall’altro ha permesso alla
cantante italiana più famosa di riprendere in mano le redini della propria
vita.
In Carla Bertoli prevale un’attenzione particolare per il mondo femminile,
con le sue contraddizioni, la sua storia, l’emancipazione, i soprusi, le
violenze, la sensualità, la femminilità, in un caleidoscopico mondo di
colori, attraverso i quali la Bertoli racconta, esaltandola, l’importanza
delle donne nel mondo. Donne comuni o importanti, star internazionali o
sconosciute, in Carla Bertoli ottengono lo stesso spazio e il massimo
rispetto, nella raffinata ricerca dello spessore interiore, abiurando la
superficialità dell’immagine.
La metafora dell’hamburger, la grandezza dell’umiltà
Nel suo continuo racconto del presente, Carla Bertoli sembra attratta dagli
episodi significativi che esulano dai cerimoniali, dalle regole, dagli
schemi di una società contemporanea in cui si parla molto di emancipazione,
di altruismo, di uguaglianza, ma troppo spesso ai discorsi carichi di pathos
non seguono fatti concreti.
Al contrario, viviamo in un tempo in cui le disuguaglianze e la suddivisione
in strati sociali sono più marcate che mai.
Perciò, quando Barack Obama abbatte i vincoli e i costumi che dovrebbero
imporre una serie di comportamenti a un politico di tal calibro,
concedendosi una pausa in un fast food, immediatamente la Bertoli riesce ad
andare oltre l’immagine, sviscerando l’accaduto, analizzandolo, per poi
declinare la potenza mediatica del messaggio attraverso la pittura.
La Bertoli riesce a cogliere la forza della metafora dell’hamburger, del
grande politico che è umano, al servizio della gente comune e non solo dei
potenti, di quelli che frequentano i locali di lusso.
E proprio la capacità di cogliere queste sottigliezze fanno della Bertoli un’attenta
narratrice del nostro tempo.
Ripercorrendo le stesse strade battute da alcuni grandi maestri del passato,
Carla Bertoli fa proprie le istanze degli ultimi, delle persone ai margini
della società, degli umili di cui non importa a nessuno.
L’artista, infatti, declina espressioni e sentimenti di persone comuni, che
diventano protagoniste, al pari di altre opere in cui a prevalere sono
personaggi famosi.
D’altronde, la Bertoli focalizza sempre l’attenzione su aspetti più profondi
della semplice notorietà, facendo pro-prio dell’umiltà e della normalità le
sue tematiche più gettonate, attraverso le quali l’artista riesce a
declinare sulle tele la propria anima e tutte le inquietudini che le
scaturiscono dentro dal vivere.
Grande attenzione per gli occhi e per il mondo animale.
Carla Bertoli, oltre a nutrire il desiderio di dare più spazio agli ultimi,
espone in maniera importante la sua visione del futuro, auspicando una
maggiore attenzione per gli animali, in un dualismo uomo e ambiente dove
avere ris-petto per tutti gli esseri viventi.
La Bertoli, dunque, usa gli occhi per osservare con il cuore.
Altro filone artistico di Carla Bertoli è quello rappresentato dai ritratti
degli eroi dei fumetti, di quelle serie di un passato dimenticato e che oggi
sono state sostituite da altre storie.
Si diceva che quegli episodi fossero violenti e troppo tristi, ma oggi ci
accorgiamo che sono stati soppiantati da molti, troppi cartoni diseducativi
e volgari, incapaci di creare quell’empatia che si instaurava con gli eroi
che guidavano i robot con i quali si salvava il mondo.
Attraverso le sue opere, Carla Bertoli ci ripropone quell’epoca, riportando
in vita eroi dei quali i bambini avrebbero bisogno, personaggi romantici e
intrisi di valori che oggi sono stati sostituiti dai dispositivi elettronici
e dalla fredda pericolosità dei Social.
Attraverso questa serie di lavori, la Bertoli si fa promotrice di una
riscoperta di valori e di sentimenti che oggi i giovani non sono più capaci
di provare, perché stimolati da altro.
La coesione, l’amore, il lottare per un sentire comune, l’aggregazione per
difendere l’identità di una società, oggi sono state soppiantate dall’esaltazione
del personaggio, delle individualità, del protagonismo a ogni costo.
Un tempo, i ragazzini sognavano di salvare il mondo dai cattivi, come gli
eroi che guidavano i robot o quelli che avevano qualità superiori che
mettevano a disposizione di tutti, rischiando persino la vita.
Un romanticismo e uno spessore sostituito dalla psicosi dei like sui Social
e dalla paranoica voglia di emergere a ogni costo, calpestando tutti gli
altri, che accomuna i giovani del nostro tempo.
Carla Bertoli è un’autentica narratrice del nostro tempo.
Milano, Ottobre 2019
Pasquale Di Matteo
Gennaio 2019
I lavori di Carla Bertoli che riescono a coinvolgere emozionalmente sono certamente quelli che Carla identifica come Pop Art.
Lo sguardo ipnotico di "Valentina" in un primo piano di tenera eleganza costruttiva, in una contrapposizione del rosso e del nero,
propone e unisce il caldo e il freddo, di matrice percettiva, proprio della natura del personaggio.
In "Sensual smoke", la logica diagonale dell’insieme amplifica lo stato di stordimento dell’atto, in una condizione di consunzione materica e esistenziale, quasi un messaggio di morte.
In "Thinking of you", la concertazione di elementi costruttivi, modulati in una proiezione fluttuante, sembra comunicare il bisogno di entrare dentro per essere con l’altro,
fino in fondo, quasi a possederlo, non solo fisicamente, ma emozionalmente.
Penso che Carla Bertoli debba continuare a esserci in questo percorso di ricerca, dove sembra viverlo come essenza della sua stessa esistenza.
Napoli, Gennaio 2019
Franco Rotella
L’arte di Carla Bertoli
Gennaio 2018
L’arte scorre forte nelle vene di Carla Bertoli grazie al bisnonno, abile intagliatore ed al padre, artista orafo.
Da qui l’amore per l’arte, il bello e la cultura.
Tra le sue passioni anche l’amore per le pietre dure e i cristalli, da cui in pittura trae spunto per attuare la propria crescita e cambiamento, innescando in lei una conseguente spinta introspettiva.
Le sue opere rispecchiano il proprio buon gusto e una continua ricerca dell’innovazione.
Questo ha portato Carla Bertoli ad interessarsi, con studi personali, alla sperimentazione dell’utilizzo dei materiali usati o di recupero, affiancandoli o mescolandoli tra loro.
L’obiettivo è quello di creare nuove sensazioni visive e tattili, in particolare, azzardando nel proporre all’interno delle sue opere,
elementi complementari o in antitesi fra loro, suscitando la curiosità del fruitore e catturandone completamente l’attenzione.
Il percorso artistico perseguito dall’artista, l’ha portata a prediligere il ritratto. Volti raffigurati in insolite inquadrature, vengono accesi ed evidenziati dai colori squillanti della Pop Art.
Volti, o forse anime nascoste. Ognuno con una storia diversa da raccontare. O con segreti da celare. Ogni dettaglio è ricco di significato.
Ogni colore o forma racchiude in sé la necessità di trovarsi in quella posizione, come fossero tanti piccoli tasselli di un mosaico, necessariamente collocati al loro posto.
L’arte per Carla è dunque una metafora, dove ogni volto nasce e prende forma prevalentemente per conoscere se stessa, basandosi su teorie filosofiche incentrate sull’introspezione e sulla ricerca del sé.
Milano, Gennaio 2018
Elena Ferrari
Giugno 2016
L'incontro con Carla Bertoli e le sue opere esposte a Cittaducale nell'ambito della rassegna
"L'Arte Oggi nel regno Angioino" hanno costituito una importante occasione per la rivisitazione
di un percorso artistico articolato e complesso.
La sua mostra personale, allestita nella sala esposizione di Palazzo Maoli, mette in
evidenza un linguaggio pittorico attuale e ricco nelle articolazioni tecniche, assorbite
ma attualizzate, dal bisnonno intagliatore di legno e dal padre orafo ed artista.
Una ricerca continua che trova ispirazione in personaggi famosi per lanciare messaggi
sociali che evocano momenti emozionali carichi di energia creativa anche attraverso
il riciclo di materiali, che recuperati, conferiscono una vitalità storica all'opera.
I ritratti realizzati con un particolare taglio fotografico esprimono modi di essere
e di comunicare enigmatici ed in tutti si evidenzia una espressione di sottile ironia
come per esorcizzare anche situazioni e momenti particolarmente complessi.
Carla Bertoli, si esprime in modo dinamico e le sue opere costituiscono una continua
sperimentazione nella tecnica e nel linguaggio, rafforzate anche dalle sue esperienze
nel settore del mosaico e dalle frequentazioni culturali.
La sua presenza a Cittaducale consentirà al pubblico di godere di opere suggestive,
tutte da scoprire in profondità e di rafforzare il dibattito culturale sulle nuove
tendenze artistiche.
Cittaducale 10 giugno 2016
Gianni Turina
Giugno 2016
Nel mondo di Carla Bertoli non si può entrare disattenti e di fretta, con la mente concentrata in altri
pensieri. La sua arte è un luogo di culto dove si accede in silenzio, senza premura e inclini ad
ascoltare.
In ogni viso rappresentato c’è la società contemporanea, il nostro tempo amalgamato di
passato e affacciato al futuro. Dunque passato, presente e futuro si fondono e poesia ed utopia
conducono il pubblico ad esplorare un universo per molti sconosciuto, un universo capace di
conquistare anche l'osservatore più severo.
Le opere di Carla Bertoli sono frutto di un lungo processo di analisi tesa ad esternare i significati di
una realtà che ha nei volti rappresentati, nella luce e nel colore la sua chiave di lettura. In esse
l’artista ha racchiuso e racchiude tutto il suo mondo, una profonda lirica fatta di intimismo e di
consapevolezza.
I soggetti che l’Artista sceglie di dipingere devono essere in qualche modo un suo alter-ego. Ritratti
che rappresentano principalmente donne, figure del suo tempo, spesso colte da un'angolazione
realista. Sono volti dai tratti energici, autorevoli o malinconici. Tratti che descrivono forti
personalità, desiderio di affermazione, spirito di iniziativa, coraggio. O ancora… Personalità
apparentemente impenetrabili, fini, sensibili, sensuali. Ritratti, quindi, che respirano la stessa aria di
colei che li ritrae. E' quindi facilmente intuibile come la realizzazione delle composizioni costituisca
per l'artista stessa una sorta di viaggio introspettivo.
In molti hanno già parlato con dovizia di particolari dell'arte e della tecnica pittorica di Carla
Bertoli, è quindi necessario fermarci sulle intuizioni e sulla concettualità contenuta nelle sue opere.
Volti che fissano il vuoto astrattamente, il pensiero è tutto interiore. L’arte della Bertoli parte
sempre dalla constatazione della realtà, restituendocene la meraviglia e il magone in un incessante
diario per immagini che diviene un memento della nostra condizione di umani e di moderni. Si
tratta di composizioni realizzate con struggente passione, volte a rendere visibili l'emozione e la
ragione con la quale ella dipinge.
Per la Bertoli creare è un’esigenza, non è un “tempo” puramente
decorativo, ma si traduce nel constatare che il suo pensiero non può affidarsi unicamente alle
immagini. Nasce quindi l'intuizione che scandaglia l'inconscio collettivo, producendo un
linguaggio estetico a somiglianza speculare dell'originario poetico che è in noi e che consente di
porci di fronte all'opera d'arte allo scopo di sensibilizzare e commuovere il fruitore alla scoperta del
concetto dell'opera e del contenuto poetico che riesce ad emozionarlo.
Elisa Bergamino
Carla Bertoli:
REGISTRO DI TONALITA' PSICHICHE
Luglio 2012
Ho avuto modo di vedere alcune sue opere in Internet. Un lavoro di ricerca notevole specie sulla figura in cui la forma prende
varie consistenze e vari colori dando concetti misteriosi dell’essere umano. Figure sempre in rapporto con l’ambiente,
con il cosmo, con la natura in un concettualismo che va dall’etico al sociale, costruite su di un faticoso rapporto di frammenti,
di segmenti, di sfumate cromie.
Siamo alla forma consistente ma elaborata, alla forma materica ma spiritualizzata, registro di
tonalità psichiche che parte dall’emozione per realizzarsi in fantasia e in scoperta.
Carla Bertoli umanizza istinti e bisogni
impegnando la sua ricerca artistica in un percorso umano senza fine con un sottofondo simbolico di realtà, aggiungerei anche di
verità e libertà, necessario a rendere tale un’opera d’arte.
Giorgio Falossi
Carla Bertoli:
LA MATERIA DELLO SPIRITO
Luglio 2011
Come non pensare che l'arte possa essere anche, se non soprattutto, sfida all'attualità, al tempo, all'immortalita'?
Ne e' esempio contemporaneo l'opera di Carla Bertoli, coraggiosa interpretazione di un linguaggio per immagini, segni e colori, quindi universale ed eterno nella sua immediata percezione.
L'artista guarda il mondo, lo scorrere del tempo, l'avvicendarsi della storia e dei suoi protagonisti, piu' o meno noti oppure
di quotidiana e familiare vicinanza e ne delinea lo spirito in un disfacimento corporale formale e cromatico.
Metafora dell'effimera esistenza umana, l'opera di Carla Bertoli sembra interrogare l'osservatore sul senso della vita e sull'eterno conflitto tra spiritualità e fisicita'.
Il colore intenso, l'utilizzo di materiali in sovrapposizione a creare tridimensionalita', quasi una scultura a mosaico, affermano una consistenza materiale dell'essere,
ne indagano l'essenza, ma allo stesso tempo quest'operazione dell'autrice viene come dissolta nell'onirica visione del soggetto, che sembra sfuggire alle regole anatomiche, sfaldarsi nel sogno e nell'immaginazione.
Nel variegato mondo di Carla Bertoli trovano posto anche personaggi famosi, assurti a icona della modernita'. A loro, omaggio alla vita e all'ideale, l'artista ha dedicato opere di forte intensita.
Ad esempio, l'opera intitolata "The Silence of Marina Abramovic" incentrata sulla figura dell'autrice serba nata a Belgrado nel 1946, divenuta famosa per le sue installazioni
con cui crea un dialogo serrato tra opera e pubblico, tra corpo e mente.
Carla Bertoli, in questo ritratto dell'autrice, compie quindi un'operazione semiotica sull'essere, interpretando il corpo come 'contenitore di emozioni'.
Il colore irreale e contrastato, tra blu e nero, ne delinea tratti piu' psicologici che fisici, lasciando fluire energia e intensa drammaticita'.
Anche "Twiggy Forever" rivela nuove impostazioni e ottiche interpretative.
Diversi punti focali, nell'opera di Carla Bertoli, concentrano la percezione dell'osservatore e lo inducono ad esplorare un universo cromatico che va ben oltre una tradizionale raffigurazione.
Occhi, labbra, monili, guance: il viso della modella inglese e' rappresentato nella sua essenza di icona della modernita', con un gioco sottile di svelamento della realta', che trasforma il vero in fantasia.
Nel fotografico contrasto positivo-negativo, il volto assume valenza di strumento di comunicazione, messaggio subliminale e mediatico.
La cultura pop rende miti i personaggi o, al contrario, sono questi ultimi a trasformare l'arte in specchio dei tempi.
In "Reflection" Carla Bertoli recupera la sua tradizione familiare e la sua formazione creativa: figlia di un Maestro Orafo che ha esposto per la ditta Cusi di Milano al Moma di New York negli anni 50/55,
Carla Bertoli respira da subito l'aria dell'arte, del gusto, del bello.
Tra le sue passioni, anche l'amore per le pietre dure e i cristalli, da cui, in pittura, trae spunto per comunicare energia, interazione, comunicabilita'.
L'opera rispecchia quindi anche la cultura dell'antico e dell'innovazione, come ricerca e azzardo nel proporre elementi complementari, ma distanti per concettualismo e cultura.
In questo dualismo tra corpo e anima, nella sua visione simbolica della raffigurazione del reale e dell'immaginario, dell'umano e del divino, Carla Bertoli crea i presupposti per un'arte sapiente e colta,
che tiene in considerazione il passato per affrontare il presente e il futuro. non si trovano mosaici tradizionali, nei suoi lavori, bensi' frammenti cromatici di vita convulsa, globalizzata,
assemblata in un meticciato concettuale simbolico di tessere di esistenza, tra storia e percezione personale; non icone mistiche, ma volti enigmatici che spalancano mondi interiori; non monumentali affreschi,
bensi' pitture che celebrano il quotidiano con l'intensita' focalizzata nello sguardo, in un particolare che diventa universale.
Nella metamorfosi epidermica dei soggetti rappresentati, la materia dei pigmenti e della pittura sembra voler mutare, trasformare in profondita' l'essenza dell'uomo, elevando e trasfigurando la miseria della
nostra condizione con un afflato spirituale che si potrebbe definire metafisico, in quella sua aspirazione al distacco dalla carne, dal vero, dalla vita, dal tempo, sublimando dolore, gioia, emozione.
Anche per questo, l'arte di Carla Bertoli assume valenza dialettica culturale trasversale, aprendo nuovi percorsi interpretativi anticonvenzionali e isolati, originali nella loro personalissima visione dell'essere.
Guido Folco
Gennaio 2010
Presentazione dell'Artista:
Carla Bertoli nasce a Milano, il 1' agosto del 1963.
Fin da piccolissima mostra una spiccata attitudine al buon gusto ed al senso estetico, qualita' che concretizzera' con gli anni successivi sotto svariate forme artistiche.
Nata da padre designer di gioielli Carla Bertoli ha acquisito, maturato e concretizzato nel corso degli anni, un' affermata e profonda dedizione all'arte studiata ed elaborata, esponendosi
in prima persona con opere totalmente innovative, egocentriche e particolarmente elaborate.
Artista in netta ascesa dall'indiscutibile "physique du role".
Presentazione dell'opera:
Senza titolo - Dedicato ad Angelina Jolie
Tecnica mista 80x100 - Anno 2009
"Riaffiorano alla mente sapori autunnali, profumo di foglie secche cadute su di un prato, tramonti soffici estesi nel cielo, successivamente racchiusi in una nota blu scuro..."
Le fragranze calde ed accese del rosso vivace, perfettamente miscelate alle piu' tenui ed eleganti essenze nei toni del blu, rendono quest'opera unica ed imparagonabile nel suo genere.
Si rende papabile agli occhi di chi osserva quest'opera con l' animo, la purezza del bianco legata all'allegria del giallo, contornate dalla passione del rosso unite all'aggressivita' del nero ...
il tutto racchiuso in una candida nota blu cielo.
Colori neutri e primari che grazie alla minuziosa lavorazione e miscelazione, creano un effetto visivo di assoluta percezione prospettica
la cui presa di coscienza aumenta indiscutibilmente se ci si sofferma a goderne da un vasto
campo visivo, non solo la lavorazione dei colori, ma anche quella dei materiali che rendono a
loro volta l' opera, luogo in cui la concezione di spazio/tempo tende ad abbandonarsi a se stessa, portando l' osservatore in una dimensione di surreale ma "coerente meraviglia".
La tecnica adoperata da quest'artista e' stata via via negli anni affinata, accresciuta e maturata, fino ad arrivare ad un elevato e spiccato senso di appagamento percepibile
sia nello sguardo dell'osservatore piu' acuto, che in quello del semplice osservatore amatoriale.
Valutazioni personali:
Ho avuto l' onore di godere della visione delle sue opere sia in fase di lavorazione, evoluzione che di conclusione. Un' artista ordinata, precisa, puntuale alle scadenze imposte dai galleristi,
ma anche un' artista unica nel suo genere, dinamica, estroversa ed eterogenea, capace di adattarsi alle richieste piu' complesse che oggi il mercato dell'arte esige.
Un' artista ed una donna, quale simbiosi sarebbe più opportuna?
Da donna in quanto tale Carla, riesce sempre ad emozionarmi, ad emozionarci ed a stupirci grazie al quasi morboso amore materno che impiega nel dar luce, curare, crescere e nutrire le sue piccole,
grandi opere. Proprio come un' amorevole madre apprensiva esige le migliori cure per i propri figli, Carla dona tutta se stessa alla sua arte trascorrendo ore ed ore del suo tempo all'interno
del suo laboratorio, luogo ove prendono vita alcune delle opere piu' belle ed indescrivibilmente affascinanti che l' attuale mercato possa offrire.
Personalmente ritengo Carla Bertoli un' artista completa e matura sotto ogni punto di vista.
Carla Bertoli....
31 Dicembre 2009
.. ..
Ho chiesto volutamente delle immagini dell'attivita' di Carla Bertoli per un descrittivo e selettivo cammino di questa promettente artista.
Un cammino fatto di segni sicuri e di assemblaggi di tessere quasi a voler sfidare il tempo e la tecnica di antichi ricordi di Piazza Armerina localita' siciliana dove si ammirano fra i piu' belli
dei mosaici esistenti, insieme a quelli di Ravennate memorie.....
"L'aquila azteca" e' l'esempio di come Carla Bertoli sappia cogliere, nella perfetta conoscenza della tecnica mosaicata il senso delle sovrapposizioni dei volumi e nel saper cogliere
gli spazi e fare cosi' emergere gli sfavillanti colori, dando una lettura significativa al fruitore dell'opera, sentimenti e coinvolgimento viscerale, senza pero' distaccare i toni forti
nella composizione, tutto diventa armonia e trasmette l'etica e l'estetica contribuendo cosi a dire che oggi, un'opera d'arte non e' un compitino fotografico,ma l'esaltazione del creare.....
Continuando il percorso tecnico pittorico di Carla Bertoli, mi imbatto in una gradevole scoperta tecnica "Donne a Passeggio 2 " e' una vera e propria esaltazione della compositivita' e
della sinuosita' , un quasi dolce e armonico balletto delle donne contraddistinte e non a caso, da tre colori diversi, di "nobile semplicita' " che ricorda le sculture neoclassiche di Antonio Canova. ....
Il caduceo e' uno dei simboli piu' antichi della storia della civilta' umana: rappresentazioni del caduceo sono state ritrovate in una coppa appartenuta al Re mesopotamico Guda,
sovrano della citta' di Lagash simbolo diffuso anche nell'antico egitto dove, in alcuni monumenti funebri, il Dio dei morti Anubi veniva rappresentato con un caduceo stretto tra le mani.
In questa opera di straordinaria bellezza, Carla Bertoli condivide il suo bagaglio culturale e tecnico riuscendo a catturare l'interesse del lettore dell'opera, quasi a farlo partecipare
alle sue emozioni nel crogiuolo di mille emozioni : una fabbrica di emozioni pervade e invade e i colori, a volte anche lievi, tenui riescono ad emozionare.....
Continuando questo percorso, mi convince sempre piu' la grande padronanza tecnica in possesso di questa giovane artista, alla ricerca di perfezioni cromatiche, il bleu e' un esempio di grande
intuizione intimistica nella ricerca del fare pittorico che contraddistingue l'opera di Bertoli....
Mi sono cosi' imbattuto infine, nel mio vagare nel grande panorama artistico italiano, in un'arte dolce ed armoniosa, una materia corposa, splendente e riflettente, ma anche riflessiva e
lievemente trasognata, e' questo il modo di esprimersi dell'artista, ma gia' assai matura Carla Bertoli, opere certamente semplici, gia' nei titoli essenziali, ove vi e' esigenza
di ricercatezza e volonta' di stupire, non opere banali, ma semplicemente bastanti a se stesse, semplici e per questo penetranti e ricche d'immediatezza visiva.
Certamente sintesi, ma anche essenza, che appare discorso sotteso, rivolto all'armonia del creato, ove sfugge ogni ipocrisia visiva, o altezzosa o contraffatta ricerca, ma emerge
il gusto della trasparenza, di onesto e radioso sentire, ove l'essere supera la necessità dell'apparire...
Il Caduceo
Tecnica mista 60 x 100 cm.
III Classificato sezione Arte Figurativa
da Franca Valeria Oliveri
al gruppo "X FACTOR painter selezione concorso"
20 Aprile 2009
Il caduceo e' un bastone con due serpenti, la sua rappresentazione ha origini antichissime. simbolo di pace, identifica anche l'eterno dualismo tra malattia e guarigione, tra ying e yang, tra la vita e la morte...
Molto interessante l'interpretazione artistica di Carla che mette in risalto con tessere rilucenti e minerali questo oggetto ammantato di misticismo in un contesto leggero... quasi etereo... dove si librano le ali